Welcome to the Modern Dance Hall (New Balkan Spirit, 1999?)
     
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"Benvenuti nella moderna musica da camera" recita il titolo del primo album dei belgi Venus: un disco d’esordio essenziale, poetico, emozionale.

Siamo di fronte a cinque membri atipici dalla solita musica: si accantona la tecnologia, una batteria, un contrabbasso, violini, chitarre acustiche e la splendida voce di Marc. "Accade così che ci si trovi unanimamente d’accordo sulla bellezza pura di una musica: questo è l’effetto Venus" (Marco Parente).

Il talentuoso gruppo, sotto l’ala dell’ex Consorzio Produttori Indipendente, ora Sonica Factory, è da diverso tempo in Italia ed avrà l’onore di aprire tutti i concerti dei Marlene Kuntz, di nuovo in tour dopo l’uscita dell’H.U.P. Live in Catharsis.

Sono ben definite le linee essenziali di Welcome to the modern dance hall: violini e contrabbasso divengono complementari alla strumentazione classica creando armonie intense ma docilmente frammentate. Il disco forse si apre scomposto con Ball room e Perfect Lover che in sordina introducono un disco che inizia ad acquistare semplice armoniosità con Out of breath. She’s so disco è il primo video realizzato dall’album ove abilmente il gruppo acquista docile dinamismo. Royalsucker è un piccolo capolavoro, come I’m the ocean e Pop song: atmosfere liriche e sensuali rintoccano come in una sperduta sala da ballo dimenticata.

Tredici pezzi in toto che vanno dritti al cuore grazie ad una ricerca emotiva intensa e preziosa. Peccato per l’esclusione di Germano’s Voice e Theme fro the ghost inclusi invece nel mini mini-cd estivo Royalsuker: pezzi strumentali di rara bellezza ed intensità.

David Bonato

 
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You won't tell me, I know it's hard
To keep your dream alive
Royalsucker
 
 
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