"Benvenuti nella moderna musica da camera" recita
il titolo del primo album dei belgi Venus: un disco d’esordio
essenziale, poetico, emozionale.
Siamo di fronte a cinque membri atipici dalla solita musica:
si accantona la tecnologia, una batteria, un contrabbasso,
violini, chitarre acustiche e la splendida voce di Marc.
"Accade così che ci si trovi unanimamente d’accordo sulla
bellezza pura di una musica: questo è l’effetto Venus" (Marco
Parente).
Il talentuoso gruppo, sotto l’ala dell’ex Consorzio Produttori
Indipendente, ora Sonica Factory, è da diverso tempo in
Italia ed avrà l’onore di aprire tutti i concerti dei Marlene
Kuntz, di nuovo in tour dopo l’uscita dell’H.U.P. Live
in Catharsis.
Sono ben definite le linee essenziali di Welcome to
the modern dance hall: violini e contrabbasso divengono
complementari alla strumentazione classica creando armonie
intense ma docilmente frammentate. Il disco forse si apre
scomposto con Ball room e Perfect Lover che
in sordina introducono un disco che inizia ad acquistare
semplice armoniosità con Out of breath. She’s
so disco è il primo video realizzato dall’album ove
abilmente il gruppo acquista docile dinamismo. Royalsucker
è un piccolo capolavoro, come I’m the ocean e Pop
song: atmosfere liriche e sensuali rintoccano come in
una sperduta sala da ballo dimenticata.
Tredici pezzi in toto che vanno dritti al cuore grazie
ad una ricerca emotiva intensa e preziosa. Peccato per l’esclusione
di Germano’s Voice e Theme fro the ghost inclusi
invece nel mini mini-cd estivo Royalsuker: pezzi
strumentali di rara bellezza ed intensità.
David Bonato