Venus (Duende M.C.C.S)
     
Text  
 

Una musica strana, quella dei Venus. Sa di talenti diversi e distanti tra loro, di moduli espressivi originali e spesso inediti, di un gusto per la musica e la sua rappresentazione assoluta. Chi li aveva ascoltati grazie all'ep "Royalsucker", troverà quel lavoro come un tassello di un intarsio più ampio ed eloquente, come racconta bene "Welcome to the modern dance hall".
I Venus fanno un rock scuro, dalle sonorità acustiche ed inquietanti, con un approccio artigianale all'impasto sonoro che tira in ballo riferimenti distanti anni luce tra loro, da Waits ai cabaret berlinesi, dai Velvet Underground al pop surreale e raffinato degli XTC.

Come il gruppo di Andy Partridge, quello di Marc Huyghens è capace di costruire un suo mondo e di trasferirlo con cura tra le tracce di un album, in cui a ostinati ritmici si alternano aperture melodiche di una bellezza disarmante. E' un album ispido, "Welcome to the modern dance hall", e non ama lasciarsi accarezzare a lungo, ma nondimeno regala delle grandi soddisfazioni: succede con l'iniziale e acida "Ball room", con la successiva "Perfect lover", con "White star line", canzone maiuscola, così come con la versione di "I'm the ocean", brano già presente sull'album degli Scisma "Armstrong" e scritto insieme dai due gruppi, che da tempo si conoscono e si stimano reciprocamente.

E cosa dire di "Pop song", l'archetipo di una vera canzone di genere, un caleidoscopio di sensazioni che richiama perfino alcune nebbie di certo Canterbury rock (i cari, vecchi Camel)? E cosa dire della sconcertante dolcezza di "Don't say you need love (I know you do)", un pezzo con tanto di arpeggio di carillon e melodia quasi rinascimentale? I Venus sono una piacevole scoperta, doppiamente gradita perché firmati da un'etichetta italiana come la Sonica di Firenze (Gianni Maroccolo): e"Welcome to the modern dance hall" è un album che potrà fare la felicità di quei pomeriggi in cui la voglia di ascoltare musica 'vera' si faccia sentire con tutta la sua forza.

And also :
Su Venus, l'effetto serra è così efficace, che dalla superficie ai più bassi strati dell'atmosfera, non c'è differenza alcuna di temperatura tra l'equatore e i poli, né tra il giorno e la notte. Così come è trascurabile l'inclinazione del pianeta, non ci sono neanche le stagioni. Il tempo è sempre uniformemente torrido.
Marc Huyghens, Christian Schreurs, Walter Janssens, Thomas Van Cottom e Patric Carpentier creano Venus il 2 Febbraio 1997 a Bruxelles. Con due idee ben precise. Utilizzare strumenti acustici: una batteria, un violino, una chitarra, un contrabbasso, una voce. E creare un universo scenografico che accompagni il gruppo e che lo segua ad ogni concerto.
Dopo il loro primo concerto, il 23 marzo 1997 a Ottignies, partono per il loro primo tour in Belgio, Lussemburgo e Olanda. Suonano al "Festival Des Nuits Botanique" e concludono il tour al Melweg di Amsterdam.

La prima registrazione ha luogo a Bruxelles nel febbraio del '98 e due canzoni di quella session vengono inserite sulla compilation "Europa Connection" distribuito durante il loro primo tour francese dove parteciano tra l' altro al Festival des Musiques Volantes de Metz e al Sonic di Clermont Ferrand.
Il 12 marzo 1998, Venus firma un contratto discografico con la Bmg/Rca belga. Il gruppo registra a Bruxelles il cds/4tracks ROYALSUCKER, prodotto da Mike Butcher. L' uscita del cds dei Venus é seguita dal loro primo tour in Italia che li vede partecipare al festival Arezzo Wave.
Il 5 Ottobre 1998 ha luogo la prima di KISS FROM THE GHOST, uno spettacolo teatrale interamente concepito, realizzato e suonato dal gruppo a le Halles de Schaerbeek, a Bruxelles. Quindici rappresentazioni tutte sold out. Sessanta minuti di musica a metà strada tra danza, teatro e musica da cui è stato estratto THEME FOR THE GHOST, presente nel cds "Royalsucker". Nell'autunno del 98 il brano "Royalsucker" è inserito nella compilation di Arezzo Wave che esce in Italia per Mercury.
Agli inizi del 99 interrompono il loro rapporto con Bmg/Rca e durante il loro secondo tour firmano il 2 marzo un nuovo contratto discografico con l'etichetta indipendente italiana SONICA FACTORY. Il gruppo entra immediatamente in studio a Firenze dove in tre mesi realizza, occupandosi personalmente della produzione artistica, il suo primo album: Welcome To The Modern Dance Hall.
Il 17 Aprile 1999, durante le registrazioni dell' album, Venus partecipa al Festival du Printemps de Bourges dove oltre a riscuotere un grosso successo di critica e pubblico, si aggiudica il Premio come migliore Artista Rock. Nel Maggio del 1999 esce in Italia per Sonica/Universal, il cds/4tracks ROYALSUCKER in cui viene inclusa "Germano's Voice", non presente nella prima versione della Bmg/Rca.

Venus riprende la strada dei concerti e mentre prepara l'uscita dell'album, intraprende un tour europeo che li vedrà ancora in Italia, Belgio, Olanda, Svizzera, Francia e Germania.

 
  Notes  
 
Translator Wanted for this article ! Email us if you volunteer.
Read the original articles on the Duende M.C.C.S. site : art. 1 / art. 2.
 
You won't tell me, I know it's hard
To keep your dream alive
Royalsucker
 
 
contact out of breath : webmaster@outofbreath.net | this site 2001-2003